28 dicembre 2015
STAGIONE “TRE PER TE” 2015/2016 - Stefano Accorsi in DECAMERONE vizi, virtù, passioni - 7 e 8 gennaio - Teatro Municipale
28 dicembre 2015
Uno degli appuntamenti più attesi della Stagione di Prosa 2015/2016 del Teatro Municipale di Piacenza, per il quale si annuncia il tutto esaurito. È quello con Stefano Accorsi, protagonista di “Decamerone. Vizi, virtù, passioni” diretto da Marco Baliani. Lo spettacolo è in cartellone giovedì 7 e venerdì 8 gennaio alle ore 21 nel cartellone Prosa della Stagione “Tre per Te” organizzata da Teatro Gioco Vita. Con Stefano Accorsi vedremo gli attori Silvia Ajelli, Salvatore Arena, Silvia Briozzo, Fonte Fantasia e Mariano Nieddu. L’adattamento teatrale del “Decameron” di Boccaccio è curato dal regista Marco Baliani, la drammaturgia è di Maria Maglietta, scene e costumi di Carlo Sala, disegno luci di Luca Barbati. La produzione è di Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo.
Sulla scena è parcheggiato un carro-furgone, “casa” e teatro viaggiante della compagnia che si appresta a mettere in scena l’opera. La modularità del carro favorirà la messa in scena di sette novelle del Decamerone, permettendo di volta in volta la creazione degli spazi e delle suggestioni necessarie alle storie che si vanno a narrare. Una grande passione anima la compagnia, ma non altrettanto grandi sono le loro risorse materiali, si alterneranno quindi in un susseguirsi di ruoli e vicende, forti della loro arte teatrale.
Lo spettacolo fa parte del “Progetto grandi italiani” ideato e curato da Marco Baliani, Stefano Accorsi e Marco Balsamo, dedicato a tre classici della nostra letteratura: oltre al “Decameron” di Boccaccio, la trilogia comprende l’ “Orlando Furioso” di Ariosto e “Il Principe” di Machiavelli. Un progetto, come spiegano Baliani, Accorsi e Balsamo, pensato per «portare in teatro la lingua di tre grandi italiani, Ariosto, Boccaccio, Machiavelli, sfidando la complessità delle loro opere, per scoprire quanto ancora possiamo nutrirci delle loro invenzioni, dei loro azzardi, delle loro intuizioni. E per mostrare, con l’arte della scena, che la bellezza delle loro creazioni è un tesoro inestinguibile, a doppio filo legato a quell’altra beltà che è il nostro paesaggio italiano e le nostre opere d’arte».